Guariento e la Padova Carrarese
La città del Santo senza nome (la Basilica diSant’Antonio), del Prato senza erba (la scenografica piazza del Prato della Valle) e del Caffè senza porte (il conosciuto caffè Pedrocchi di fronte alla sede dell’Università) ha allestito una mostra che ha dell’incredibile. Stiamo parlando di Padova che fino al 31 luglio, ospiterà l’evento promosso ed organizzato dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura e Civici Musei e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo-: la mostra dedicata a Guariento, il Maestro degli Angeli, di colui che, dopo Giotto, è stato il più grande interprete della pittura del Trecento a Padova. Una mostra che molti ritenevano fosse impossibile, è diventata realtà e tutte le principali opere di Guariento sono state riunite in un’unica esposizione.
Decine di preziosissime tavole ed affreschi staccati documentano finalmente la grandezza assoluta di un artista che ha saputo precorrere l’eleganza del gotico internazionale.
I meravigliosi Angeli, Arcangeli, Cherubini del Guariento saranno affiancati alle altre mirabili opere a tema sacro e profano del Maestro. Accanto ai capolavori del Guariento, la mostra propone opere di Giotto, Pietro e Giuliano da Rimini, Vitale da Bologna, Paolo e Lorenzo Veneziano, Giusto de Menabuoi, Altichiero da Zevio, Vivarini,
Tutto a comporre un racconto che prima d’ora non era mai stato proposto al pubblico.
La grande monografia sul Guariento allestita a Palazzo del Monte è l’epicentro di una più ampia esposizione che indaga, per la prima volta in modo compiuto, la “Padova Carrarese”.
La mostra si dipana in diverse sedi espositive: i Civici Musei agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo Diocesano e la Casa del Petrarca ad Arquà. In quest’ultima è allestito un approfondimento sul Poeta e i suoi anni padovani.
Con quella di Arquà sono ben 10 le sezioni della grande mostra. Indagano a tutto tondo le figure dei Signori trecenteschi di Padova nonché di diversi aspetti della vita di corte e cittadina nel “Secolo d’oro” di Padova: la letteratura, i libri, la musica, la scienza, la scultura, le arti applicate (oreficeria, ceramiche, avori, mobili) la monetazione e persino la moda.