Washington Square
Il parco della città: per definizione un luogo in cui rilassarsi e staccare la spina. Ma cosa accade se il quartiere che circonda il parco è già un angolo di relax? Ecco spuntare allora l’elegante ma iconoclastica oasi urbana nota con il nome di Washington Square.
Situata alla base della Fifth Avenue nel Greenwich Village, circondata da maestose abitazioni residenziali in stile Greek Revival e mega edifici della New York University, Washington Square è uno spazio pubblico di classe mondiale frequentato da studenti, professori, vagabondi, gente alla moda, giocatori di scacchi e di bocce, suonatori di chitarra, mamme con bambini nei passeggini e un flusso costante di turisti che passeggiano lungo le piste pedonali dolcemente serpeggianti che circondano l’arco di trionfo del parco.
Mark Twain è passato di qui, così come Charles Dickens, Pete Seeger, Stanley Kubrick, Buddy Holly, Bob Dylan, Patti Smith e (non ultimo) Henry James il cui romanzo Washington Square è ambientato proprio in questo luogo.
Fin dal passato, su Washington Square aleggia uno spirito ribelle, non a caso la piazza prende il nome dal capo dei rivoluzionari che fondarono il paese.
Per il centenario dell’inaugurazione di Washington nel 1889, Stanford White (il grande architetto dell’Età dell’Opulenza) progettò un arco di legno e stucco rifacendosi allo stile dell’Arco di trionfo parigino da collocare all’estremità nord della piazza. Il monumento riscosse un tale successo che a White venne commissionata una versione permanente in marmo.
Il risultato è una struttura maestosa e imponente che trasmette forza e potere pur restando in linea con lo spirito ribelle di questo storico spazio pubblico.
Nel 1917, l’ironico e scandaloso artista dadaista Marcel Duchamp e un gruppo di amici salirono sull’arco, accesero un falò e lessero una deliberazione per la proclamazione della Repubblica del Greenwich Village che celebrarono brindando a champagne.
Lo stesso spirito di sfida caratterizza Bond No. 9 Washington Square, un’eau de parfum iconoclastica declinata completamente sulle note moderne della rosa di cui abbiamo accelerato il debutto in occasione della riapertura del parco avvenuta questo mese dopo un lungo lavoro di restauro.
L’eau de parfum Washington Square coniuga la rosa porpora di vecchio stile con dragoncello, vetiver e un accordo inaspettato di cuoio.
Il risultato è un profumo dalle note intensamente discordanti che non dimentica mai la bellezza con un fascino che nasce dallo scambio tra note femminili-maschili il cui equilibrio si fonda sull’essenza femminile.
Per la prima volta per il profumo Bond No. 9, il flacone ritrae una visione contemporanea di Washington Square vista attraverso l’arco con alcuni frequentatori del parco vestiti in modo casual in primo piano.
L’immagine della foto in negativo è talmente dettagliata che è persino possibile scorgere i pannelli quadrati a cassettoni della parte interna dell’arco, ognuno dei quali riporta un rosone scolpito nella parte centrale.
Realizzato in un blu sbiadito e opaco, il disegno della superficie richiama i toni smorzati e attutiti caratteristici degli antichi dagherrotipi.
Il flacone, come la piazza, è allo stesso tempo un mix di vecchio e di nuovo.